L’attesa è finita, iniziano i playoff.

All’Unipol Domus è di scena il Venezia. Impossibile non associare i lagunari alla retrocessione dell’anno scorso e alla batosta peggiore incassata in casa dai rossoblù quest’anno.

Eppure tutto ciò non lo si può che deporre nel cassetto delle cose irrilevanti. Ora è un’altra storia, da raccontare in una partita secca, senza appello.

Le due squadre arrivano in gran forma, beneficiarie entrambe del cambio di rotta impresso dai mister subentrati.

Ranieri arriva all’appuntamento con la squadra abbastanza in palla, un Lapadula strepitoso e, se si contano solo le partite di Ranieri, la miglior difesa del campionato. Ma non solo, alcuni dei suoi interpreti più attesi (e più assenti per tribolazioni fisiche), sembrano avvicinarsi finalmente a una condizione tale che gli permetta di esprimere appieno (o quasi) le loro qualità.

Mancosu, nonostante nelle ultime due gare abbia avuto una piccola flessione a livello di condizione fisica, difficilmente non si farà trovare pronto nel momento cruciale. Pavoletti è apparso leggermente in crescita seppur tutt’altro che al 100% al quale ci ha abituati in passato, ma c’è da scommettere che pure lui si farà trovare carico. Rog ha trovato minutaggio, ma ancora sembra accusare le lunghe pause che lo hanno tormentato negli ultimi anni. Deiola sta dimostrando di essere il valore aggiunto, sia come mentalità che come prestazioni. Nandez potrebbe trovare nei playoff quelle motivazioni aggiuntive che lo carichino di “garra” uruguagia. Ad Azzi si chiedono quegli strappi che aprano spazi ai contrattacchi cagliaritani. Ma ogni interprete dovrà confermare la crescita dimostrata sotto la guida di sir Claudio, a partire dalla difesa.

Il Venezia, che si schiera con un 352, difende con un 532, i cinque avanti pressano molto alti (e molto bene) su due linee, mentre la linea dei cinque difensori è molto bassa, saltare il primo pressing potrebbe essere determinante per aprire spazi, chissà quindi se Viola potrà avere la sua occasione, magari a partita iniziata. Lo stesso vale per Luvumbo, sicuramente tra i più dotati per “mangiare” metri.

La squadra di Vanoli gioca (bene) e lascia giocare. Non ha bisogno di presentazioni Pohjanpalo, rimasto unico inseguitore di Lapadula alla fine della stagione regolare. La squadra ha trovato il suo gioco, cerca le fasce e le percussioni centrali senza timore.

Assente l’ex Ceppitelli per squalifica, sarà invece della partita Carboni. Interessante vedere come il tonarese, cintura nera di ju-jitsu, affronterà la gara e come verrà accolto dai suoi ex tifosi. Anche se è facile prevedere più fischi che applausi. In molti pensano ancora che sia stato il ragazzo a voler andar via dopo la retrocessione, mentre è più che probabile che fosse uno dei profili immediatamente monetizzabili, e alla società spetta pure l’ingrato compito di far quadrare i conti.

La storia del Cagliari nelle partite post stagione regolare non è confortante. La prima volta fu in serie C nel 1951-52, dove stravinse il girone promozione laureandosi campione della serie C, conquistò 11 punti su 12 disponibili, davanti a Piacenza (7), Toma Maglie e Vigevano (3). Poi solo delusioni: La prima nello spareggio promozione con la Pro Patria nel 1953-54, prima possibilità assoluta di salire in serie A, fallita perdendo 0-2. Altra delusione di nuovo agli spareggi a tre per conquistare due posti in serie A nel 1976-77 (promozione diretta persa a causa della famigerata “arancia” che colpì Cannito, il giudice sportivo diede al Lecce la vittoria per 0-2 a tavolino, 1-0 sul campo per i rossoblù), un solo punto per il Cagliari contro i due del Pescara e i tre dell’Atalanta, promosse entrambe. Infine la giornataccia di Napoli, spareggio retrocessione del campionato di serie A 1996-97, perso malamente contro il Piacenza (1-3) dopo una lunga rincorsa alla salvezza in un campionato compromesso troppo presto. Tuttavia nell’immaginario dei tifosi, nonostante la retrocessione, quella squadra si guadagnò il rispetto lottando fino alla fine, e anche perché molti protagonisti decisero di rimanere per riportare la squadra subito in serie A, cosa che avvenne puntualmente.

Ora tocca agli uomini di Ranieri fare di tutto per provare a scrivere un’altra pagina di storia sportiva che rimanga scolpita nella memoria dei tifosi.

Massimiliano Hellies

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