All’Unipol Domus si va verso il tutto esaurito per quello che sarà il primo di quattro scontri diretti contro squadre di alta classifica.

Come ha sottolineato Ranieri, per il Sudtirol parlano i numeri: primo e imbattuto nel girone di ritorno, sette vittorie e quattro pareggi. Imbattuto fuori casa dall’otto dicembre, da allora quattro vittorie e due pareggi, zero gol subiti e sei fatti.

I ragazzi di Bisoli hanno saputo massimizzare le proprie qualità e nascondere eventuali limiti. Squadra molto concreta, non spende troppe energie facendo pressing alto a lungo, preferiscono aggredire il portatore di palla raddoppiandolo, ma non direttamente sull’uomo, uno aggredisce, l’altro sta nei paraggi pronto nel caso il portatore cerchi di disimpegnarsi allungandosi il pallone. Una strategia di caccia praticamente. Dal centrocampo in poi pressing e marcature sono asfissianti ed è quella l’arma difensiva migliore degli altoatesini.

Per la fase d’attacco Bisoli  punta soprattutto su un contropiede micidiale, che imposta la giocata in tempi rapidissimi, grazie soprattutto alla fascia destra, dove Rover, ben supportato da Curto, è sempre il primo a essere cercato dai compagni per le ripartenze. L’esterno, cresciuto nell’Inter, sa prendersi subito gli spazi con una gran corsa e un ottimo tempismo, cerca di mandare a rete i due giocatori più tecnici, Odogwu e Cissé, o di concludere egli stesso (già cinque reti quest’anno alle quali bisogna aggiungere quattro assist).

Non solo i contropiede, il Sudtirol è fortissimo nei calci da fermo e nelle conclusioni di testa, nel secondo caso è la squadra che ha segnato più gol in campionato, proprio davanti al Cagliari (dodici reti contro undici). Un’altra curiosità: nel 2023 il Sudtirol è la squadra che ha creato meno conclusioni a rete (97) e ne ha subite di più (170) ma nonostante ciò, dall’inizio dell’anno, è la difesa meno battuta (appena quattro reti subite).

Si aspettano le scelte di Ranieri, soprattutto in avanti. Lapadula è fuori discussione, così come Mancosu che ormai sta ingranando nel suo ruolo preferito. Al trequartista cagliaritano sarà chiesta velocità di esecuzione, laddove le gambe non dovessero bastare contro i ritmi forsennati degli avversari.

Ad affiancare l’italo peruviano potrebbe essere Prelec, visto che il punto debole della difesa avversaria son sembrate le palle alte, perché, nonostante i 193 cm del difensore goleador Zaro e l’esperienza di Masiello, gli esterni di reparto trovano più difficoltà a “spazzare” l’area rispetto ai centrali.

Altra chiave della partita potrebbe essere Luvumbo, l’angolano coi suoi strappi, potrebbe procurare diversi cartellini agli arcigni difensori avversari. Oltre naturalmente alle giocate di cui è indubbiamente capace.

Centrocampo e difesa dovrebbero essere confermati, Azzi dovrebbe giocare, e questa è la partita perfetta per mostrare se ha imparato i movimenti richiesti dal mister. Come già detto, dalle sue parti, il Sudtirol imposta i contropiede in maniera più che efficace, Rover è davvero un brutto cliente che non va solo raddoppiato, ma bisogna anticiparne le volate e chiudergli i rifornimenti ben prima che si avvicini all’area.

Anche nell’altra fascia saranno interessanti i duelli sugli esterni, soprattutto Zappa contro Casiraghi. Ma molto si deciderà a centrocampo, il Sudtirol si butta sempre sulle seconde palle, sapendo che è soprattutto da quelle che può innescare i contropiede, mentre il Cagliari potrà puntare sia sulla tecnica che sulla velocità di alcuni suoi interpreti, e, una buona combinazione delle due qualità, potrebbe essere la chiave della partita.

Bisoli e Ranieri una cosa in comune ce l’hanno, non amano la costruzione dal basso e verticalizzano, il Sudtirol lo fa dall’inizio del campionato, il Cagliari sta imparando a farlo da quando alla guida c’è il tecnico romano.

Insomma, i presupposti per vedere una grande partita, tra due squadre in ottima forma in una grande cornice di pubblico, ci sono tutti e, a questo punto della stagione, i veri valori delle contendenti dovrebbero emergere per quelli che sono realmente.

Massimiliano Hellies

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