Siglata l’intesa tra la Regione Sardegna, il Centro di Giustizia Minorile Regionale, il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria per la Sardegna e l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna, finalizzata a creare una rete di supporto interistituzionale per l'ottimizzazione delle risorse e degli interventi riservati alle persone in esecuzione penale e per l’attuazione di progetti in favore delle vittime di reato.

In particolare, lo schema di rinnovo del Protocollo prevede interventi per il sostegno alle vittime di reato, servizi di giustizia riparativa, programmi di formazione e inserimento lavorativo per persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, supporto abitativo, assistenza e accompagnamento all’interno del contesto territoriale.

“Con il rinnovo di questo protocollo - ha sottolineato l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi - intendiamo rilanciare le politiche di inclusione destinate da un lato alle  persone con condanna penale e dall’altro alle vittime di reato, prevedendo la costruzione di una rete integrata che comprenda il coinvolgimento attivo delle autorità e delle istituzioni locali, nonché delle associazioni impegnate nei progetti di supporto alle persone detenute o sottoposte a misure restrittive della libertà. Inoltre, vengono previsti interventi di rafforzamento della tutela delle vittime di reato e, in particolare, il potenziamento del sistema di assistenza alle vittime, sia sul piano reddituale che su quello psicologico-relazionale. Attualmente – ha proseguito l’assessore – è in corso di implementazione il progetto Ichnos, attraverso il quale, oltre ai tradizionali strumenti di sostegno alle vittime di reato, si sperimentano percorsi di giustizia riparativa e di mediazione penale, attraverso un counseling guidato che attraverso un soggetto facilitatore coinvolge la vittima, il reo e la comunità circostante allo scopo di promuovere la riparazione del danno, la riconciliazione tra le parti e il rafforzamento del senso di sicurezza collettivo”.

Inoltre, per garantire un recupero efficace e diminuire il rischio di recidiva, si è predisposto un programma d’intervento triennale attraverso la misura “INCLUSI”, per favorire il reinserimento nella società delle persone sottoposte ad esecuzione penale o altre misure restrittive attraverso opportunità formative e lavorative che prevedono la collaborazione fra enti del terzo settore ed istituzioni, sia a livello regionale che territoriale.