Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Css hanno espresso oggi il loro parere in merito al disegno di legge sulla sanità regionale.

Ascoltati nell'ambito della sesta commissione Sanità del Consiglio Regionale, i rappresentanti sindacali non hanno nascosto forti perplessità sul testo oggetto di confronto, visto che sarà poi modificato da un maxi emendamento, già illustrato dall'assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi e dalla presidente della Giunta Regionale, Alessandra Todde.

Alla base dei dubbi il fatto che siano stati convocati per valutare un progetto di legge probabilmente già superato dal prossimo maxi emendamento. 

Per rendere comunque fruttuoso il confronto, le sigle sindacali hanno approfittato dell'occasione per mettere in evidenza le diverse incongruenze del progetto di legge regionale, ribadendo le vere priorità da affrontare. Prima fra tutte, la necessità di ripartire dai territori, mettendo al centro dell'azione politica la persona e la valorizzare il lavoro.

Il riferimento è agli operatori sanitari della Sardegna, i meno pagati d'Italia. E per quanto riguarda le caratteristiche della riforma, tutti i rappresentanti sindacali non hanno avuto dubbi: occorre lavorare su quanto già esiste, evitando di ricominciare da zero.