Nelle aziende di business il mese di agosto è sempre stato quello in cui con un colpo di mano si decide di ridisegnare organigrammi e funzioni.
In un ambiente politicamente consolidato com’è la sanità nel nostro Paese, le decisioni nei palazzi del governo arrivano a settembre, dopo l’estate passato sotto l’ombrellone dagli ignari che rientrano in servizio.
Così ieri nella prima settimana di agosto, in cui già metà del personale e dei politici sono in vacanza o con le valige pronte, il vertice del Campo Largo ha compiuto il blitz per un accordo solido, già ratificato dalle componenti della coalizione.
Del resto dall’insediamento della Giunta si attendeva questo forte scossone, con cui rinnovare i vertici e gli staff, ma soprattutto riorganizzare le funzioni nella Sanità sarda, dopo un’accurata analisi con cui si è cercato di mettere mano alle inefficienze e ai doppioni amministrativi, in una struttura particolarmente onerosa e improduttiva.
Il disastro di qualche giorno fa all’Arnas Brotzu è un esempio di spesa senza garanzia, visti gli interventi manutentivi effettuati e i risultati del black-out determinati, che giusto in un ambiente di guerra potrebbe essere possibile.
La riorganizzazione delle Asl dovrebbe riguardare anche competenze da trasferire, come nel caso dell’ospedale pediatrico Microcitemico, assegnato all’Asl, dopo aver sviluppato all’interno dell’Arnas Brotzu una eccellente sinergia.
Un dramma che ha percorso i cinque anni dell’intera legislatura precedente, per soddisfare mire carrieristiche a discapito della funzionalità.
Per questo speriamo che al centro del vertice di maggioranza avvenuto ieri, abbia prevalso la via della funzionalità e del miglioramento, per i pazienti e per tutti i dipendenti, non solo per i vertici delle ASL.
Maurizio Ciotola