La direzione generale regionale ha congelato, o meglio ha invitato a una temporanea sospensione della delibera emessa dal Presidente uscente Christian Solinas, in merito alla realizzazione dei nuovi ospedali.
Una delibera che impegna oltre due miliardi, con una copertura attuale di ottocento milioni di euro. Con essa si da il via a progettazioni e studi di fattibilità, che potrebbero esser congelati dalla Presidente entrante Alessandra Todde, portando a ricorsi ed esposizioni erariali.
Per altro verso, il governo nazionale ha già operato una stretta sui finanziamenti alla sanità in base a quanto previsto nell’impegno del Pnrr. Un taglio di un miliardo e duecento milioni che, spalmati sull’intero territorio nazionale non sono significativi, ma indicativi di un’evidente tendenza, che sancisce un ulteriore arretramento della sanità pubblica.
Così, in Regione l’abbandono della realizzazione di nuovi ospedali, che migliorerebbero l’attuale servizio e accoglienza sul piano regionale, è sicuramente gradito dalla sanità privata, che non vede una sottrazione di spazi, ma una loro evidente estensione.
Un’operazione che si gioca sul piano della qualità dell’accoglienza, non su quello professionale evidentemente, per cui gli ambiti ospedalieri rimarrebbero pochi, sovraffollati e, per alcune strutture, in condizioni fatiscenti.
Due miliardi di euro sono tanti, ma indispensabili per restituire dignità alla sanità regionale, cui da trent’anni è in atto uno smantellamento, con particolare incidenza negli ultimi dieci, delle due legislature.
È necessario invertire il processo, ottimizzando il servizio esistente, ampliandolo in una evoluzione organizzativa e strutturale, cui la visione tecnica di una direzione generale non ha alcuna rilevanza politica, se non cautelativa in termini di impegni economici, non condivisi nell’imminente alternanza politica.
Maurizio Ciotola