"Benvenuto Mister Parkinson: così ho zittito il Mostro", Cesare Corda.
Spesso è ingombrante, un fardello che ti appesantisce la giornata e la vita, come dicono due miei vecchi amici, Mauro e Mattia. Oppure, come dice il giornalista Cesare Corda, un “Mostro da zittire”.
Io dico invece che, come tutte le malattie, il Parkinson può essere un ingombrante compagno di viaggio: devi imparare ad accettarlo e a conviverci, per vivere al meglio la tua vita, unica e irripetibile.
Sabato 25 novembre non è stata solo la “Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne”, ma è stata anche la “Giornata Nazionale Parkinson”. Al “Lazzaretto” di Cagliari si è svolta un’importante conferenza, presieduta dal Presidente Parkinson Sardegna, Antonello Congiu. Sono intervenuti Medici e Fisioterapisti specializzati ma soprattutto i protagonisti sono stati i malati di Parkinson. Il cantautore cagliaritano Alberto Sanna ha accompagnato la giornata con le sue canzoni. Durante la conferenza abbiamo rivolto alcune domande ai moderatori:
Perché questo convegno oggi? Quale messaggio vorreste lanciare?
Antonello Congiu: "tutti gli anni l’ultimo sabato di novembre, ricorre la Giornata Nazionale del Parkinson. Oggi siamo tutti qua. Si è fatto il punto su tutte le possibilità in campo che possano aiutare a trovare una soluzione definitiva per il malato di Parkinson, ne abbiamo bisogno; ma ad oggi la ricerca non è ancora arrivata ad una cura risolutiva, abbiamo però imparato a conviverci in altri modi. I medici intervenuti hanno ribadito l’importanza dell’esercizio fisico, dello star bene con la mente e tutti quegli interventi che possono portare a migliorare la vita delle persone. È una malattia troppo brutta, noi ci mettiamo grande impegno per combatterla. Ma vorremo un pò più di attenzione da parte dell’opinione pubblica, dai media, dalla politica, perché ne abbiamo bisogno".
Il Parkinson oggi si può guarire o si può curare? Cosa si può fare per contrastarlo?
Dott. Giovanni Cossu, Neurologo “Ospedale Brotzu” di Cagliari: "si può sicuramente curare e questa è una cosa molto importante. La guarigione però è ancora nell’avvenire. La ricerca deve essere strategica e oggi si è parlato molto delle prospettive delle ricerca, indirizzate a individuare i meccanismi di insorgenza della malattia per arrivare in futuro ad una cura definitiva, che però ad oggi non esiste ancora. Il Parkinson, rispetto ad altre malattie neurologiche degenerative, soprattutto nella fase iniziale ed intermedia della malattia, si può curare con dei farmaci. Per le fasi più avanzate è più difficile intervenire con farmaci convenzionali, ma in questo caso sono stati messi a punto interventi chirurgici e terapie infusionali che fanno ben sperare. Ma è soprattutto l’esercizio fisico che deve accompagnare il paziente per tutto il corso della malattia per poter migliorare la qualità di vita".
Cosa può fare la fisioterapia per curare la malattia? Con la fisioterapia del Brotzu avete realizzato un cortometraggio?
Mauro Usala, Fisioterapista “Ospedale Brotzu” di Cagliari: "ormai è risaputo che svolgere attività motoria ha la stessa efficacia di una cura farmacologica. I maggiori benefici si hanno con la costanza nel tempo e con il giusto dosaggio per ogni singolo paziente. Abbiamo voluto realizzare un piccolo cortometraggio “Una giornata con Parkinson” invece delle solite slide, per poter dare ai pazienti dei consigli pratici, su come svolgere la propria giornata al meglio, perché il movimento è fondamentale per tutte le malattie: esercizi d’equilibrio, camminate, esercizi di stretching, rieducazione posturale per vincere quello che si chiama “Atteggiamento a Camptocormia”, cioè ricurvo in avanti. Tutte queste cose, sono utili per contrastare le complicanze della malattia. Io nel cortometraggio ero il malato, ed il mio collega Mattia Tronci, la malattia".
Come avete fatto per realizzare il cortometraggio?
Mattia Tronci, Fisioterapista “Ospedale Brotzu” di Cagliari: "sono state preziose le testimonianze dei pazienti: abbiamo immaginato la malattia come qualcosa di ingombrante, che ti accompagna durante tutta la giornata, un peso da portare, un disturbo continuo. Abbiamo cercato di rappresentare col sorriso una giornata tipo del paziente, con tutte le sue difficoltà quotidiane e proponendo consigli pratici, su come affrontarli".
Daniele Cardia