Quella che sto per raccontarvi è la storia di uomo il cui nome è destinato a rimanere per sempre nella storia dell’emigrazione e, in particolare, nella storia dell’emigrazione sarda in Argentina.

Cosimo Tavera nasce a Ittiri (SS) , il 16 ottobre 1924. Figlio di Antonio Nicolò e Maria Margherita Masia, emigra in Argentina  con la nave Mendoza, battente bandiera Argentina e arriva a Buenos Aires il 24 marzo 1949, dopo 24 giorni di navigazione.

Determinato e ottimo lavoratore arriva in Argentina come muratore, ma riesce a dimostrare le sue capacità, a rendersi autonomo ed a organizzare una sua imprese edile che, a partire dagli anni cinquanta-sessanta, si inserisce a pieno titolo fra quelle più grandi e affermate dell’Argentina.

Ma ogni storia porta con sè un’altra storia e anche questa non fa eccezione…

La storia di uomo che porta con sè una grande ferita nel cuore.

Cosimo aveva tre zii di cognome Masia, i fratelli di sua madre, che erano partiti in Argentina nel 1920, ma di loro si erano perse le tracce. Nessuna lettera, nessuna notizia che facesse capire cosa gli fosse successo...

E così andò alla ricerca di tutti i sardi presenti in Argentina per cercare di trovare anche loro. Nel 1949 trovò solo Gavino, in uno stato di profonda indigenza. Lo aiutò nelle cure e nel lavoro, ma il suo stato era talmente grave che morì poco dopo. Così capì che forse anche gli altri fratelli erano caduti in povertà e probabilmente, non avevano fatto avere notizie per la vergogna di far conoscere le loro condizioni.

Una ferita che lacera il cuore e che Cosimo cerca di rimarginare prendendosi cura di tutti i sardi presenti in Argentina, andando a cercarli, radunandoli in associazioni e aiutandoli a trovare lavoro.

“Unire e aiutare i sardi in Argentina”: questa diventerà la missione di vita di Cosimo Tavera.

Dal 1970 al 1978 e dal 1988 al 1996 Cosimo diventa il presidente della “Associazione Sardi Uniti ”. Nella sua veste di dirigente degli emigrati sardi in Argentina si impegna nella costruzione e nel riconoscimento della rete dei circoli sardi, fino a costruire la Federazione, che attualmente conta 9 circoli.

Dal 1988 al 1996, diventa componente del direttivo delle ACLI e delegato per l’Argentina in seno al Comitato Emigrazione delle ACLI – SARDEGNA.

Dal 1992 al 1997, Cosimo è consigliere del “Comites” della Circoscrizione Consolare di Buenos Aires. Negli anni bui della dittatura Argentina, si adopera per salvaguardare il circolo dei sardi, proteggendo per quanto possibile coloro che ne avevano bisogno.

Nel 1968 viene realizzata una piazza dedicata alla Madonna di Bonaria, la cui statua arriva di rettamente da Cagliari. Legame di fede e di amore alla propria terra.

Una lista infinita di incarichi, riconoscimenti che hanno come sfondo l’amore, la solidarietà e l’umiltà…tanto da essere insignito del titolo di “Cavaliere della Solidarietà e della Stella” (da parte del Presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, e del presidente dell’Argentina) e “Cavaliere della Repubblica Italiana” per le sue doti umane di generosità, per il suo impegno sociale, lavorativo e, contemporaneamente, per la sua grande umiltà.  Nel 2010 riceve il prestigioso premio “Navicella della Sardegna” dall’Associazione Sardegna Oltre il Mare, premio conferito a coloro i quali hanno contribuito a portare l’Isola all’attenzione nazionale e internazionale.

Cosimo abbandonerà questa vita all’età di 93 anni lasciando un grande vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto.

Caro Cosimo, se è vero che nella via siamo di passaggio, il tuo il ‘passaggio’ su questa terra ha lasciato tracce importanti destinate a restare nella storia… e per me, raccontare la tua vita, oltre a essere un grande onore, è un modo per rinnovare un legame tra un’isola e i suoi figli sparsi nel mondo. I figli di Sardegna...

Stefania Cuccu