La Regione Sardegna si oppone al decreto del governo n.127 del 2023 che prevede per l’anno scolastico in corso 9 autonomie scolastiche da accorpare, sulla base di una stima della popolazione studentesca.

Di fatto, i dati utilizzati come base di calcolo per il dimensionamento, non tengono conto del numero reale di studenti e studentesse, che arriva a circa 3000 unità in più rispetto alle stime.

Per questo motivo la Giunta Regionale, come fatto da altre Regioni d’Italia come la Campania e la Toscana, ha adottato in data odierna un'apposita delibera che definisce bene il perimetro entro il quale ci si sta muovendo. In particolare i punti principali sui quali l’Esecutivo regionale intende insistere sono: 

  • agire per contrastare un dimensionamento scolastico iniquo basato su numeri stimati, ma nel contempo scongiurare il commissariamento da parte del Governo centrale; 
  • dare sostegno economico agli enti locali sede di autonomie scolastiche accorpate, per agevolare le scuole nella programmazione di attività extracurricolari e servizi; 
  • lavorare come Regione per approvare subito un disegno di legge che definisca le competenze costituzionali sul tema;
  • sostenere l’azione parlamentare, con l’intervento già in corso sugli emendamenti alla Legge “Milleproroghe”, per la concessione di un'ulteriore deroga di un anno per le autonomie dimensionate e, parallelamente, continuare a lavorare in Commissione Bilaterale sull’attuazione del principio costituzionale di insularità anche in tema di organizzazione scolastica. 

Per quanto concerne la riorganizzazione della rete scolastica in Sardegna dunque, la Giunta Regionale presenta un dimensionamento di soli 6 Istituti invece che 9. La scelta è ricaduta su Istituti comprensivi del primo ciclo, dello stesso Comune o di Comuni vicini tra loro, con un numero di alunni e alunne mai superiore alle 1300 unità, come da linee guida recentemente approvate. Si è scelto di non agire sul secondo ciclo di istruzione per non incidere ulteriormente in situazioni nelle quali la percentuale di dispersione scolastica è già alta, e dove in questi anni sono stati effettuati degli accorpamenti tra indirizzi di studio non omogenei che rendono difficoltosa la gestione.  

Si tratta ovviamente del solo accorpamento amministrativo degli Istituti, che non prevede alcuna chiusura di plessi scolastici e non implica alcun disagio per gli studenti, le studentesse e le famiglie sarde. 

La Giunta ha deciso di introdurre una nuova misura, ovvero la programmazione di apposite risorse  finanziarie a favore dei Comuni sede degli Istituti scolastici che sono stati coinvolti nell’accorpamento: un fondo da 2.5 milioni di euro destinato alla popolazione scolastica e giovanile dell’ente locale, mirate a sostenere attività di accoglienza scolastica, servizi di trasporto, di mensa gratuita, di mobilità regionale ed extraregionale, di premi studio, di attività sportive, culturali e sociali.

Nella delibera adottata si tiene conto di due proposte arrivate dagli ambiti provinciali: per Cagliari accorpamento dell’Ugo Foscolo con Istituto comprensivo Via Stoccolma; per la Gallura accorpamento dell’Istituto comprensivo di Aggius a quello di Tempio. Ancora, l’Istituto comprensivo di Thiesi con Istituto Comprensivo di Pozzomaggiore; l’Istituto comprensivo di Orgosolo con quello di Oliena; Istituto Comprensivo di Teulada con l’Istituto Comprensivo di Santadi e, infine, l’accorpamento dei due Istituti comprensivi di Tortoli.

Le più lette