Al via la seconda tranche della Stagione 2022-2023 di “Teatro Senza Quartiere”.

Organizzata dal Teatro del Segno, con la direzione artistica di Stefano Ledda, la Stagione 2022 - 2023 sarà ospitata presso il TsE di via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari, nell'ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2026.

Patrocinata e sostenuta dal Comune di Cagliari e dalla Regione Sardegna, con il contributo della Fondazione di Sardegna, la rassegna prevede cinque titoli in cartellone, tra marzo e maggio.

In particolare, sono previste pièces originali e riletture di classici del Novecento con protagonisti come Gianfranco Berardi (Premio Ubu 2019) e Gabriella Casolari, Elio Turno Arthemalle con Felice Colucci, Salvatore Della Villa, la cantante MaNuL (Manuela Loi) con Paolo Putzu e Ernesto Lopez Maturell e il giovane e talentuoso attore Emanuele Bosu.

La programmazione si rivela interessante e variegata, utile per indagare la complessità dell'animo umano e il gioco delle passioni, tra parole, suoni e visioni, con una riflessione sul mestiere dell'attore, sul fascino e gli imprevisti di una vita d'artista, tra luci e ombre, spunti (auto) biografici e poetiche invenzioni, accanto a un omaggio a Luigi Pirandello e a uno spettacolo-concerto dedicato a Amy Winehouse.

Focus sulla drammaturgia contemporanea a partire da “Difatis”, il nuovo lavoro scritto diretto e interpretato da un istrionico Elio Turno Arthemalle, in scena con Felice Colucci, per proseguire con “In fondo agli occhi” di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari per la regia di César Brie e “Volevo nascere attore” dove Emanuele Bosu (si) racconta sulle note del pianoforte di Fabio Ucchesu.

Si ispira al teatro e alle novelle del grande scrittore siciliano “Uno, Nessuno e Pirandello”, con Salvatore Della Villa (che firma anche adattamento e regia), Tommaso Massimo Rotella e Chiara Serena Brunetta, mentre propone un'antologia di brani indimenticabili “Io e Amy / Quello che avrei voluto dire a Amy Winehouse”, scritto e interpretato da Paolo Putzu, con MaNuL / Manuela Loi (voce), Virgilio Atzori (basso) e Pier Paolo Cardia (pianoforte), Melania Lai e Chiara Faedda (cori) e con la partecipazione del percussionista e cantante cubano Ernesto Lopez Maturell, con la regia di Stefano Ledda, per un ritratto della regina del soul bianco.

Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”, nato con l'idea di offrire un'alternativa e un'opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni. Un riuscito “esperimento” culturale, capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d'azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani. L'arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell'immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo, con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d'incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.