Giovedì 16 novembre presso il Foyer del Teatro Massimo Cagliari, Matteo Floris ha presentato il suo nuovo romanzo “vendetta nella nebbia” (Camena Edizioni). A dialogare con lo scrittore Andrea Fulgheri, presente anche l'editore del libro Stefano Obino.
Durante la presentazione, che rientra nell'ambito del progetto Cedac “Legger_ezza, promozione della lettura”, abbiamo posto alcune domande all’autore.
Scrittore giovane o scrittore emergente? Questo è il tuo secondo libro?
"Esattamente, è il mio secondo romanzo, dopo “Il Barbiere del Conquistador”. Giovane a 32 anni non lo so, emergente può darsi".
Cosa ci puoi raccontare, della trama del libro?
"Il romanzo è un Noir. Racconta le ombre dell'animo umano. L’anima di tutti i personaggi ha una parte oscura, una parte di anima positiva ed una parte di anima negativa. Il romanzo è ambientato nella Milano di fine Ottocento, una Milano di periferia che oggi è il quartiere dei Navigli. All'epoca invece, era un quartiere in piena crescita industriale e ben lontano dalla mondanità di oggi. I personaggi sono in un modo o nell'altro determinati dal quartiere dove sono nati e, nonostante i tentativi di scappare, il quartiere pare - in un modo o nell’altro - trattenerli per impedirgli di uscire".
Perché la scelta di ambientarlo a Milano e non a Cagliari, la città in cui vivi e che conosci bene?
"Ovviamente conosco meglio Cagliari, ma mi è famigliare anche Milano. Avevo bisogno di una città grande, nel momento storico dello sviluppo industriale dell’Italia. E Milano ha una storia interessante su questo versante: la crescita industriale offre nuove opportunità di cambiamento e riscatto ma anche scontri tra criminali che cercano di affermare il loro dominio. Avevo bisogno di un’atmosfera cupa e misteriosa e ambientare il tutto a Cagliari sarebbe stato meno credibile. A Cagliari c’è tanto sole e soffia troppo il maestrale!".
Daniele Cardia