La libertà di stampa rappresenta uno dei pilastri fondamentali delle società democratiche, che dovrebbe garantire il diritto dei cittadini a un'informazione libera, pluralista e indipendente.
In pratica questa libertà è sempre più minacciata a livello globale, anche in paesi tradizionalmente considerati democratici. Tra questi anche l'Italia.
A confermarlo è l'Indice della Libertà di Stampa 2024 pubblicato da Reporters Sans Frontières (RSF) che mette in evidenza un panorama globale in deterioramento. Un declino attribuito principalmente all'incapacità dei governi di garantire un ambiente favorevole al giornalismo indipendente e alla crescente pressione esercitata dalle autorità politiche sui media. Inoltre, in oltre tre quarti dei paesi valutati, gli attori politici sono spesso coinvolti in campagne di disinformazione o propaganda, rendendo l'ambiente mediatico sempre più ostile.
La situazione in Italia - almeno in base al RSF 2024 - non è certo tra le più rosee. Infatti il nostro Paese ha perso ulteriori posti in classifica, scendendo al 46° posto. Diversi i fattori che avrebbero determinato questa retrocessione. Tra questi, la continua minaccia delle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud; la minaccia di diversi gruppi estremisti che esercitano violenze; il tentativo della classe politica di ostacolare la libera informazione in campo giudiziario attraverso una legge definita "bavaglio".
C'è però chi sta peggio dell'Italia, come ad esempio gli Stati Uniti, dove la libertà di stampa ha raggiunto un minimo storico, con il paese ora classificato al 57° posto. Questo declino è attribuito a un "cambiamento autoritario" durante la presidenza di Donald Trump, caratterizzato da attacchi ripetuti ai media, tentativi di defunding di emittenti pubbliche e una crescente concentrazione dei media.
Situazione delicata anche in India dove i giornalisti affrontano minacce crescenti, censura e violenze, creando un clima di paura e repressione della libertà di stampa.
In definitiva l'Indice della Libertà di Stampa 2024 di RSF dipinge un quadro preoccupante a livello globale, ma assume contorni particolarmente inquietanti anche per l’Italia dove è tempo di reagire. Servirebbero apposite leggi a tutela dell’indipendenza dei media, maggiori investimenti nel giornalismo locale e un impegno costante della società civile per proteggere un diritto fondamentale. Difendere oggi la libertà di stampa significa garantire domani una democrazia più forte, giusta e trasparente.
Federico Cheri