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Sembra un film di Checco Zalone, ma è il titolo della conferenza che si é svolta giovedì 22 settembre 2022 presso il Teatro della Parrocchia di Sant’Eusebio a Cagliari. Protagonista, Padre Giulio Albanese, missionario, giornalista, scrittore e profondo conoscitore dei temi legati all’Africa. e' lui ad aprire la conferenza dal titolo completo “AFRICA QUO VADIS? Il continente di fronte alle sfide di questo tempo”, soffermandosi sul  termine infodemia, cioè un abnorme flusso di informazioni su un determinato argomento, fatte circolare da tutti i giornali cartacei, televisivi o digitali, con il rischio di generare notizie false, le cosiddette fake news. Sono talmente tante le informazioni che riguardano il continente africano, che a volte ci si chiede: con tutto quello che sta accadendo nel mondo di oggi, dalla pandemia, alla guerra, alla crisi energetica e alla crisi del grano, è giusto parlare ancora di Africa?

La risposta è affermativa, perché i costi di cibo, energia, luce e gas, non sono schizzati alle stelle solo da noi, Paesi Occidentali ma, soprattutto, nel codiddetto “continente nero”, dove il costo della vita è talmente elevato che é quasi inimmaginabile. Una crisi mondiale. In aggiunta, in questi Paesi si muore, devastati dalle guerre civili e dalle terribili carestie.

Secondo Padre Giulio dobbiamo smetterla con questo atteggiamento paternalistico “poverini questi africani”. Vanno invece aiutati, perché sono degli esseri umani e non perché da secoli soffrono la fame, le carestie, pandemie e le guerre. Il loro continente è un continente ricchissimo di risorse naturali, ma non possono sfruttarle a causa nostra. Una terra che in realtà non è povera, ma impoverita da noi. Siamo noi occidentali che abbiamo creato questo sistema.

Nel corso della conferenza Padre Giulio si sofferma anche sulla sua categoria: i giornalisti. Evidenzia il fatto che i giornalisti occidentali, di qualsiasi emittente, raccontano solamente gli sbarchi dei migranti, senza mail occuparsi veramente dell'origine del problema, raccontando come si vive nei loro Paesi. È inaccettabile, il fatto che siano stati inviati i giovani cronisti a raccontare la morte della Regina Elisabetta e si siano tralasciate notizie più importanti. Ma giustamente, lui dice di non avercela con i colleghi, ma con i Direttori di testata, perché sono loro che programmano il palinsesto.

Ad un certo punto domandiamo a Padre Giulio cosa significa essere giornalista nei Paesi africani. La sua risposta é molto chiara: "il giornalismo è la prima forma di solidarietà che deve dare voce a chi non ha voce. Questo è quello che dovrebbe fare il giornalismo. Essere informati è un diritto". 

Concludendo, il lavoro e il compito del giornalismo è fondamentale. Informare le persone, dando la possibilità di potersi esprimere anche ai più deboli. Una finalità che personalmente condivido in pieno, cercando di raccontare le storie e le esigenze di chi vive una disabilità.

Nella speranza che Padre Giulio legga questo articolo, mi rimane un'ultima domanda:  "quanto è difficile e grave avere una disabilità, in questi Paesi?"

Daniele Cardia

Il T.A.R. Sardegna sospende il calendario venatorio regionale sardo e fissa udienza al 5 ottobre 2022. In particolare, il provvedimento ha disposto immediatamente la sospensione della stagione venatoria per Moriglione (Aythya ferina), che sarebbe iniziata la prossima domenica 18 settembre e ha fissato l’udienza collegiale cautelare per il 5 ottobre 2022 sulla richiesta di sospensione della caccia alla Pavoncella (Vanellus vanellus) e ad altre specie di Anatidi e Turdidi, prevista con avvio in data successiva, nonché alla previsione di giornate di caccia (1 novembre 2022, 6 gennaio 2023) in giorni di silenzio venatorio.

E’ quanto è accaduto il 9 settembre 2022 presso il gioiello ambientale della spiaggia di Tuerredda. Un evento che ha richiamato l'attenzione dell'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico Onlus (GriG), indignato per quanto sta accadendo presso uno dei siti più belli della Sardegna, dove - tra l'altro - é stato introdotto il numero chiuso dei bagnanti a tutela e salvaguardia dell'arenile. Di fatto, come sottolineato dall'associazione, nonostante le buone intenzioni del numero chiuso, non sarebbe la prima volta che si faccia di Tuerredda "carne da porco". Per questo motivo lo stesso GriG ha inoltrato un'istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti alla Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari, ai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, al Servizio demanio e patrimonio della Regione autonoma della Sardegna, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e alla Capitaneria di Porto di Cagliari – Ufficio Demanio, per verificare la legittimità o meno della realizzazione di un evento certamente non in linea con la necessità del mantenimento delle caratteristiche ambientali della spiaggia. Ora si attende la risposta delle istituzioni preposte per verificare la presenza di legittime autorizzazioni, sottostanti l'evento del 9 settembre. --

Tanti fanno sport per agonismo. Molti per tenersi in forma e rilassarsi. Alcuni invece lo fanno per beneficenza aiutare gli altri. A circa due mesi dalla partenza del suo “Giro a nuoto della Sardegna” e aver percorso oltre 700 chilometri, a nome dell'Amministrazione comunale di Cagliari l'assessore Andrea Floris ha voluto ringraziare Corrado Sorrentino, “per il generoso impegno con cui si è prodigato in favore della raccolta fondi da destinare al progetto di monitoraggio multiparametrico del reparto di oncoematologia pediatrica dell'Ospedale microcitemico di Cagliari”.

“Continuiamo a sostenere tutte le manifestazioni sportive e lo sport in generale. Lo sport è in grado di aggregare, costruire e migliorare i rapporti interpersonali. Ma anche mantenere i salute le persone, dando un approccio diverso alla quotidianità" - ha sottolineato il rappresentante dell‘Esecutivo cittadino, titolare dello Sport, questa mattina alla MEM in occasione della cerimonia di consegna di una targa riconoscimento al pluricampione di sport e altruismo.

Dati alla mano, durante il suo tour Sorrentino ha potuto racimolare circa 51mila euro. Tutti provenienti da donazioni liberali da parte di cittadine e cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche, oltre al monitoraggio multiparametrico del reparto di oncoematologia pediatrica dell'Ospedale microcitemico di Cagliari, che già si è potuto concretizzare con un investimento di circa 19 mila euro.

“I danari saranno utilizzati per altre iniziative benefiche in ambito sanitario, per i bambini”, ha spiegato Sorrentino. Ma all‘orizzonte cominciano a delinearsene altre.

“L’idea per l’estate prossima è quella di circumnavigare le quattro isole sarde più grandi, quindi Sant'Antioco, Asinara, La Maddalena e Caprera - ha poi anticipato - Contestualmente, alternando le settimane, fare di nuovo il giro della Sardegna, ma in maniera multidisciplinare. Io nuoterò, e insieme ad altri altri atleti di altre discipline, corsa e bicicletta, sarebbe bello replicare il giro di Sardegna, sempre facendo raccolta fondi".

Alla cerimonia di questa mattina, giornalisti, sponsor e tanti volontari che hanno accompagnato il pliuricampione durante tutto il “Giro della a nuoto della Sardegna”.

“Questo – ha rimarcato Sorrentino – mi ha lasciato pensare che io non sono più soltanto cagliaritano, ma soprattutto sardo. Le persone mi hanno accolto in maniera familiare. Tutte erano tutte talmente coinvolte da far diventare il Giro, un progetto di comunità, anziché soltanto mio e dell'associazione Amelia Sorrentino”.