Il Presidente Solinas ha firmato l’accordo di programma per la realizzazione del nuovo stadio a Cagliari.

Una vicenda che ha visto retroscena e spettacoli, che non sono lo specchio di un paese civile ed evoluto.

Il comunicato stampa mette in rilievo che, la Regione Sarda è l’unica in Italia ad aver finanziato la realizzazione di uno stadio.

Un triste primato, a nostro avviso, capace di veicolare inevitabili consensi di matrice popolare e soprattutto, dei potenti e diversi soggetti economici, interessati alla sua realizzazione.

Certo, Solinas non ha fatto tutto da solo, anzi, l’orientamento della maggioranza in Consiglio Regionale non avrebbe dato questo esito, se non fosse stato per il blitz con cui i progressisti, hanno fatto votare l’approvazione, divenendo così compagni di una maggioranza di destra.

50 milioni non sono tanti, ma per una regione come la nostra dove i livelli essenziali non sono garantiti, costituiscono un’enormità 

Senza considerare che in misura sproporzionata per il suo bilancio, vi è anche la partecipazione del comune di Cagliari con 10 milioni di euro.

Ma del resto, in un Paese in cui con il calcio si gestisce il consenso e la politica, questa è la via sicura per vincere le prossime elezioni regionali da candidato in pectore, scalzando il sindaco Truzzu, grazie a quell’accordo di programma di ampio spettro.

E probabilmente i progressisti, incapaci di divenire adulti e autonomi, hanno pensato che una simile mossa in Consiglio regionale, potesse garantire la candidatura a sindaco di un loro componente, che quell’accordo di programma ad ampio spettro include.

È stato poi utilizzato il nome di un campione, limpido e amato dai sardi, per ergere uno scudo alle contrarietà della realizzazione dello stadio con qui 60 milioni di euro pubblici, che non basterebbero a bonificare neppure una parte dell’area industriale compromessa dall’inquinamento come quella di Cagliari e Assemini.

Maurizio Ciotola

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