Con la la stagione estiva alle porte e la destagionalizzazione del turismo aumenta sempre più nell'isola l'affluenza dei forestieri che alimentano, anche in periodi dell’anno non tradizionalmente vacanzieri, l’intero indotto turistico.
In questo contesto si inserisce l’attività ispettiva svolta dalla Guardia di Finanza, in particolare quella finalizzata a smantellare alcune forme insidiose della legalità economico finanziaria connessa al settore turistico. Una di queste è rappresentata dagli affitti in nero, fenomeno che in un territorio come quello sardo – a forte vocazione turistica - costituisce un puntuale elemento di attenzione da parte delle Fiamme Gialle.
A seguito di un'accurata analisi di contesto, sviluppata tramite il controllo economico del territorio, il monitoraggio delle unità immobiliari destinate a locazione turistica, l’incrocio con le informazioni tratte dalle piattaforme on line di settore scandagliate successivamente attraverso le banche dati a disposizione, i finanzieri del Comando Provinciale di Cagliari hanno individuato una platea di soggetti risultati specifici target, caratterizzati da peculiari indici di pericolosità fiscale.
In particolare, a fronte di comprovate attività di locazione, gli importi corrisposti dai vacanzieri non trovavano rispondenza nelle dichiarazioni dei redditi, qualora presentate. Di fatto, nella maggior parte dei casi, i “padroni di casa” risultavano essere soggetti completamente sconosciuti al Fisco.
Case vacanza, appartamenti, monolocali, situati non sono nelle più rinomate località di villeggiatura costiere nel Sud Sardegna, ma anche nel capoluogo e, in alcuni casi, nell’entroterra: una evasione fiscale complessiva per oltre 324.000 euro constatata in capo a una dozzina di proprietari immobiliari.
Ma i Finanzieri non hanno incentrato la propria attenzione solo sulle unità immobiliari. Anche il settore del trasporto privato è un comparto che riveste una importanza specifica nello scacchiere turistico, in particolare quello di lusso, che garantisce al consumatore l’esclusività del servizio: gli aerotaxi.
Il settore degli aerotaxi è disciplinato da una normativa del 2011 che prevede il versamento di un’imposta erariale commisurata, per ciascun passeggero trasportato, alla distanza chilometrica del viaggio. Nello specifico, le varie compagnie aeree sono responsabili dell’applicazione e del successivo versamento di un importo pari a 100 euro, in caso di tragitto inferiore a 1.500 km, e a 200 euro per percorrenze superiori, per ciascun passeggero trasportato.
I controlli dei Finanzieri in servizio presso lo scalo “Mario Mameli” di Elmas hanno preso in considerazione tutti i voli passeggeri effettuati tramite aerotaxi nella prima parte di quest’anno. Ad esito delle attività ispettive, effettuate attraverso l’analisi comparata dei documenti di viaggio compilati dalle società con i dati relativi ai versamenti effettuati nelle casse erariali dai vettori, sono emersi 84 voli, operati da compagnie estere, per i quali, in relazione ai 646 passeggeri trasportati, è stato omesso il versamento dello specifico tributo, pagato direttamente dai fruitori del servizio, per un ammontare complessivo di 75.400 euro.
A fronte delle violazioni contestate sono state altresì irrogate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 22.620 euro.