L'esito delle consultazioni elettorali per l'elezione del nuovo parlamento europeo ha messo in evidenza, ancora una volta, la debolezza della Sardegna.

Di fatto, se i risultati verranno definitivamente confermati, nessun cadidato sardo farà parte dell'Europarlamento. Gli otto seggi da assegnare alla circoscrizione Italia insulare (cui la Sardegna fa parte), saranno tutti occupati da candidati siciliani.

Tra i candidati sardi più votati, Angela Quaquero, sostenuta dal Pd, che ha totalizzato 42.340 voti e Cinzia Pilo, M5S, che ha totalizzato 39.500 preferenze. Nonostante il lodevole risultato, entrambe non sono riuscite a superare la concorrenza siciliana. 

Buon risultato personale anche per Michele Cossa (Forza Italia), con 36.266 preferenze in suo favore. Anche in questo caso insufficienti per varcare la soglia dell'Europarlamento.

Alla base della mancata elezione di rappresentanti sardi, l'iniquo sistema della circoscrizione Italia insulare, che avvantaggia la Sicilia e l'astensionismo dei sardi.

Per il primo problema, tutti concordi nel cercare di lavorare col Parlamento italiano e con l'Europa per cercare di ottenere dei seggi riservati alla Sardegna. In merito all'astensionismo, la soluzione può essere trovata attraverso molteplici iniziative. Tra queste, la promozione del voto attraverso programmi scolastici e campagne di sensibilizzazione per la creazione di una cultura del voto fin dalla giovane età; una migliore e tempestiva informazione sui candidati, sui partiti e sui programmi elettorali; una migliore accessibilità del voto e l'incentivazione della partecipazione civica e politica, non solo durante le elezioni, ma anche attraverso forme di partecipazione continua come forum cittadini, consultazioni pubbliche e altre iniziative di democrazia partecipativa.

Il problema dell'astensionismo elettorale richiede infatti un approccio diversificato che coinvolga sia misure immediate che strategie a lungo termine,a vantaggio di una cultura democratica più partecipativa e inclusiva.