La Giunta Municipale di Cagliari ha dato il via libera al nuovo progetto di sistemazione del Bastione di Santa Caterina e alla valorizzazione museale degli scavi archeologici circostanti.

Previsti una serie di interventi significativi per trasformare radicalmente il Bastione di Santa Caterina. Uno degli aspetti più distintivi è la ricostituzione del piano della terrazza del “bastioncino”, che sarà interamente ripavimentato in granito grigio fiammato, in sintonia con l'ambiente circostante, seguendo l'esempio della terrazza Umberto I.

Tra le caratteristiche più importanti dei lavori la creazione di un grande solaio sospeso sugli scavi archeologici, senza appoggi all'interno delle rovine. Questa struttura permetterà ai visitatori di esplorare le antiche rovine in sicurezza.

In particolare, l'accesso agli scavi sarà possibile tramite due varchi sulla parete laterale del Bastione, dal lato del Palazzo Boyl. Il varco situato sulla sommità della scalinata condurrà a una struttura sospesa sopra lo scavo, dalla quale si potranno ammirare i resti di costruzioni medievali e tombe. Il secondo varco, posto più in basso, consentirà l'accesso all'ipogeo attraverso l'originaria scala romana intagliata nella roccia. Questo ipogeo, originariamente una cisterna punica di grandi dimensioni, è stato riadattato nel corso dei secoli, includendo l'aggiunta di due nuovi vani laterali e l'annessione di una piccola cisterna. Lo spazio assumeva un ruolo templare e religioso in epoca romana e medievale.

Per preservare le pavimentazioni in opus signinum del sito inferiore, verrà realizzata una passerella sopraelevata che permetterà ai visitatori di osservare le delicate strutture senza danneggiarle.

Il progetto rappresenta una variante rispetto a quello originariamente proposto, incluso nei 6 sotto-progetti per il complessivo recupero del Bastione di Saint Remy. Di fatto, come sottolineato dal primo cittadino, Paolo Truzzu, é previsto un incremento della spesa originaria, pari a 500.000 euro, necessaria per far fronte all'aumento dei costi dei materiali edilizi, resi più onerosi dalla situazione post-Covid, e per la realizzazione delle nuove soluzioni architettoniche rese necessarie dai ritrovamenti archeologici emersi durante i lavori.

 

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