Dal 18 al 22 maggio siamo stati al “Salone del Libro 2023”. Giorni ricchi di interessanti incontri come quello con Virginia Saba, giornalista, scrittrice e bellissima donna sarda.

Per tanti anni giornalista presso “L’Unione Sarda”, a Cagliari, oggi vive e lavora a Roma come portavoce del presidente della Camera di Commercio, “Sezione Roma Sud”.

Presente al “Salone del Libro” per presentare il suo libro ,“Tracce di Felicità”, Virginia non si sottrae alle nostre domande.

Ciao Virginia

"Ciao, sono felicissima che sei venuto qui al Salone del Libro ad intervistare me, sono onorata"

Grazie soprattutto a Ziu Lai

"Grazie Anto, sei unico, preparati che andiamo a farci una bella mangiata"

Pensa che io sono venuto a nuoto

"Ci credo, ci credo. Come ti ha mandato?"

In canotto

"Con questo bel tempo, posso immaginare"

Parliamo del tuo libro, “Tracce di felicità”. Di cosa tratta? E' un libro filosofico, un libro epico o casa?

"È un libro di filosofia pratica. Tutti studiamo la filosofia sui libri di scuola, ma come può essere applicata alla vita? Io l’ho raccontato con la vita di questo Segretario Generale dell’ONU, dal ’53 al ’61, lo svedese Dag Hammarskjöld. Una figura molto particolare, perché in epoca di Guerra Fredda - che ricorda molto quello che sta succedendo in questo periodo - lui sosteneva di suscitare il suo ruolo, secondo una grammatica universale. Che cosa vuol dire? Che attraverso la riflessione con grandi personaggi religiosi e mistici, cercava di ragionare per rappresentare il pensiero di tutti, anche quello delle popolazioni più deboli e meno rappresentate di tutti, in modo tale che si potesse ristabilire un minimo di giustizia e non sorridere solo alle grandi potenze. Era un personaggio che è vissuto con grande responsabilità etica e ha cercato di svolgere la sua professione per tutelare i più deboli".

Per scrivere un libro del genere, ci vuole una grande passione per la filosofia, la cultura e la storia. Secondo te, quand’è che l’uomo raggiunge la felicità?

"Che bella domanda, io credo che molti pensino che la felicità sia raggiungere una cosa, come comprare un auto nuova o altro;  io credo invece che se una persona riesce ad essere quello che è, è felice. Vuol dire rimanere autentici, avere il coraggio di essere ciò che siamo, senza condizionamenti esterni, affermarci per quello che siamo. Se andiamo a guardare nella nostra profondità, siamo tutti belli, dobbiamo quindi esporre al mondo ciò che siamo, la nostra bellezza. Si vede che tu sei una persona autentica".

Grazie! Tu sei bella!

"Anche tu sei bello"

Durante la presentazione, mi hanno incuriosito tre parole che hai detto: Sirtaki, Torre e Labirinto.

"Come ti ho detto, cerco di raccontare la filosofia, attraverso le musiche, le opere d’arte, etc. Se avete visto Zorba il greco, avrete notato una scena in cui non c’è più niente da fare, disperazione totale, sembra tutto perduto. Poi però parte questa musica del Sirtaki, un pò ipnotica, come per dire: sai che c’è? Noi continuiamo a ballare, comunque vada. La vita ha sempre qualcosa da dare. Torre invece mi è stato ispirato da Pier della Francesca, con la flagellazione di Cristo, dove la torre può essere un rifugio per Cristo; quindi, può essere un riparo per tutti noi. Nei momenti difficili si trova sempre qualcosa dove rifugiarsi. Labirinto è un pò il significato di tutto il libro, che racconta come l’uomo deve compiere questo percorso alla ricerca del cuore al centro del labirinto".

Un' ultima domanda, tanto siamo tra amici e non ci sente nessuno.

"Lo so già cosa mi devi chiedere"

Trent’anni fa, una cantante che oggi è famosa in tutto il mondo, cantava: Gigino (Di Maio) se n’è andato e non torna più.

"Hai Capito?"

Sono giornalista bastardo, come Ziu Lai

"Mi hai messo in difficoltà. Eh sì, ma ce ne siamo andati tutti e due. Vabbè una cosa finisce ed un’altra rinasce. E poi sono promessa a Ziu Lai, magari in una prossima Vita. Grazie a tutti, amici del Punto Sociale"

 Daniele Cardia 

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