La Sardegna perde residenti con un record di denatalità.
In particolare, la popolazione è diminuita di 9.267 unità, mentre il numero di nuovi nati è calato di 529 unità. Il dato si riferisce al censimento ISTAT relativo all'anno 2022.
La tendenza negativa delle nascite evidenzia un dato notevolmente più basso della media nazionale, con una certa stabilità per quanto riguarda Cagliari e Sassari e un calo per le altre tre province.
In totale i residenti sono 1.578.146, di cui oltre la metà concentrati nelle province di Cagliari e Sassari (56,7%). Più di un quarto della popolazione (26,8%) vive nei comuni con numero di abitanti tra i 1.001 e i 5.000 abitanti e il 17,1% abita nei due comuni con oltre 100.000 abitanti.
La situazione è più critica nei centri dell'interno dove si registra il maggior decremento di popolazione. Nel dettaglio, la provincia del Sud Sardegna perde quasi 3.000 abitanti, Sassari e Nuoro si attestano intorno ai 1.800 residenti in meno, mentre Cagliari ne perde 1.324 e Oristano 1.330.
Cresce il tasso di mortalità (13 per mille nel 2022 contro l'11,7 per mille del 2021). Trea le province più interessate dal fenomeno, quella di Oristano con un picco del 15 per mille.
La popolazione femminile rappresenta il 50,9% dei residenti. L'età media nell'isola è passata dai 48,1 ai 48,4 anni, con Sassari provincia più giovane (47,8 anni) e Oristano più anziana (49,8 anni).
Baradili mantiene il suo primato di comune più piccolo, con soli 78 abitanti. E per quanto riguarda il saldo migratorio interno, la sardegna evidenzia un bilancio negativo di 740 persone. Nuoro e Sud Sardegna perdono da sole 1.077 abitanti, mentre la città di Cagliari mostra un saldo interno positivo di 367 unità.
Rispetto al 2021, nel 2022 sono aumentati gli stranieri (+ 1.811), che raggiungono quota 50.211 (quelli censiti). Tra i più rappresentati, quelli provenienti dalla Romania (22,5%), Senegal (8,5%) e Marocco (7,9%).