Cala il sipario sulla prima tappa del progetto “Enotria: paesaggi e percorsi del vino”, promosso dai GAL per sostenere i territori attraverso il vino.

Un'esclusiva occasione di confronto e di dialogo per gli operatori della filiera vitivinicola sarda e per i GAL in tema di promozione enoturistica, alla scoperta di luoghi di eccellenza nazionali, in una terra, il Piemonte, che ha come scelta di vita, l’uva, le vigne e il vino e dove il turismo enologico può essere di forte ispirazione per la Sardegna che punta a dare nuova vitalità alle sue Strade del Vino. 

Così l’enoturismo in Sardegna si reinventa e diventa itinerante, con un innovativo educational tour nelle Langhe dove la produzione agricola, la cultura e la gastronomia sono i cardini del progetto “Enotria: paesaggi e percorsi del vino” – programma dedicato ai professionisti del settore, voluto e realizzato dai GAL Ogliastra, GAL Sulcis Iglesiente, GAL Barbagia e GAL Ornanu Sartinesi (Corsica) con capofila il GAL Alta Gallura.

Finalizzata al rilancio del made in Sardegna delle eccellenze enogastronomiche, salvaguardando la bontà dei prodotti identitari che rendono l’isola tempio di stile di vita salutare e longeva, l'iniziativa punta a costituire un modello di circuito delle strade del vino, strategico per il turismo enogastronomico e dalle grandi potenzialità per tutta l’isola, ricca di possibilità attraverso sentieri e cantine di produzione DOC, DOCG e IGT.

Nello specifico, con “Enotria: Paesaggi e percorsi del vino”, si  intende promuovere le produzioni vitivinicole ed enogastronomiche di eccellenza, in presenza dei marchi DOC, DOCG e IGT, come strumento per raccontare al meglio i territori nel loro insieme. La strategia consiste nella valorizzazione congiunta dei luoghi e del paesaggio rurale con gli ambasciatori d’eccezione: il Cannonau per l’Ogliastra e la Barbagia, il Vermentino per la Gallura, il Carignano per il Sulcis e i vitigni autoctoni corsi (Sciacareddu e Vermentinu AOP Ajaccio - Ciaccarellu, Niellucciu, Barbarossa, Vermentinu AOP Sartène).

L’evento ha impegnato gli operatori in una serie di giornate di studio/lavoro finalizzate alla conoscenza delle principali realtà vitivinicole locali con l’obiettivo di far conoscere agli operatori e ai rappresentanti delle loro associazioni, come sono organizzate e funzionano le strade di promozione del vino in altre realtà, e in particolar modo qual è l’offerta enoturistica proposta in quei territori.

La visita ha permesso di conoscere alcune delle più rinomate aziende enoturistiche capaci di generare numeri importanti a livello internazionale, con un trend in costante crescita, in grado di illustrare realtà e modelli evoluti nel settore. Considerati fra i vini più prestigiosi al mondo, Barbera, Barbaresco e Barolo sono accomunati dalla capacità di esprimere appieno il proprio territorio e l’artigianalità della viticoltura: vini di altissima qualità, adatti all’invecchiamento, fatti da produttori con radici artigianali che danno molta attenzione alla vigna.

Hanno preso parte al progetto la Rete Enoturistica della Sardegna, l’Eural Sulcis, Cantine Sardus Pater Sant’Antioco, la Cantina di Santadi, La Piccola Cantina di Andrea Taris, Azienda Agricola Gianluca Solinas, la Cantina Tenute Gebelias di Nicola Loddo, le Tenute Perda Rubia, l’Oleificio Pelau, Vigna de' Luceri e la Cantina Sa Pruna di Jerzu.

Fra gli obiettivi prettamente operativi, quello di creare alleanze tra le diverse categorie appartenenti ai territori coinvolti e intercettare nuove nicchie del mercato turistico ed enogastronomico dedicato al vino. Per realizzare la rete di relazioni è prevista la seconda visita studio in Toscana, a Montalcino e nel Chianti Classico, prevista dal 17 al 21 Aprile 2023.

Il progetto è finanziato dalla Sottomisura 19.3 del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 che promuove le cooperazioni interterritoriali e transnazionali in grado di rafforzare le strategie attuate dai GAL attraverso i Piani di Azione Locale, per la costruzione di partenariati e relazioni fra territori e migliorare il potenziale progettuale.