Da tempo siamo tempestati dalle minacciose notizie provenienti da Bruxelles, riguardanti i nuovi obblighi in materia di emissioni, risparmio energetico e tutela dell'ambiente.
Non é infatti un segreto che il Parlamento Europeo ha in mente di trasformare l'Europa nel primo continente al mondo a impatto zero.
In questo senso, sotto la guida dell'eurocommissario olandese Frans Timmermans, si lavora alacremente allo sviluppo di regole, procedure e obblighi che avranno un impatto epocale sulla vita dei cittadini europei. Dalle "case green", all'obbligo di zero emissioni per nuove auto e nuovi furgoni nel 2035, solo per citarne alcuni.
Insomma, una serie di rigorose imposizioni finalizzate a tutelare l'ambiente e affrontare la problematica del cambiamento climatico, applicabili ai Paesi membri. Peccato che gli stessi obblighi non vengano presi in considerazione nelle quotidiane abitudini dei burocrati di Bruxelles. E qui sta l'ipocrisia tutta europea.
Di fatto il budget annuale per l'affitto di jet privati, necessari a scarrozzare per il globo i funzionari europei, é lievitato di alcuni milioni. Un esempio non certo positivo per i poveri cittadini europei - che devono piegarsi alle richieste di risparmio provenienti da mamma Europa - alimentato ulteriormente dalla recente richiesta di un ulteriore mezzo milione di euro da destinare ai viaggi del team di Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo (quando il pesce puzza dalla testa...).
Secondo alcuni organi di stampa olandesi, la scorsa settimana proprio a Bruxelles qualcuno ha sollevato il caso dello stesso Charles Michel che, per recarsi alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Sharm-el-Sheikh, avrebbe noleggiato un comodo jet privato, a differenza dell'olandese Timmermans, che ha invece fruito di un normale volo di linea, viaggiando in mezzo ai turisti.
In generale, la smania dei viaggi, da parte dei nostri burocrati europei, non tende a diminuire, al contrario. Pare infatti che in aprile i ministri europei voleranno in Lussemburgo, presso una località appositamente attrezzata per l'occasione, senza considerare che Bruxelles - facilmente raggiungibile con il treno - avrebbe rappresentato una scelta molto meno impattante dal punto di vista delle emissioni. Per non parlare delle riunioni informali dei ministri, eurocommissari e relativi staff, che ora si svolgono in Svezia, presidente di turno del Consiglio Europeo. Una carovana di persone che successivamente si riunirà in Spagna, prossimo presidente del Consiglio Europeo e così via.
A tutto questo occorre aggiungere anche il circo degli spostamenti mensili, da Bruxelles a Strasburgo, che vede impegnato l'Europarlamento. Persone, macchine di servizio e inquinanti tir carichi di attrezzature da ufficio che si spostano da un posto all'altro, immettendo nell'atmosfera circa 19.000 tonnellate di Co2 all'anno.
E così, incuranti dell'esplosione dei costi in bolletta e delle stringenti procedure sul rispramio energetico che loro stessi hanno concepito, i nostri cari burocrati europei mantengono salde le loro abitudini per i viaggi e i traslochi.
Federico Cheri