Sintesi riflessive su "Il Piccolo Principe". Rosaria Floris
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"Dedico questo libro all’adulto che una volta è stato bambino e al bambino che una volta è stato adulto". Così apre il volume l’autore Antoine de Saint Exupery. "L'essenziale non è invisibile agli occhi". "Non si vede se non col cuore”. La vera bellezza delle persone sta in ciò che hanno chiuso in modo segreto dentro. Per scoprire e trovare l’amico, la sua anima, dobbiamo impegnarci e approfondire il rapporto con lui, ma specialmente dobbiamo assumerci responsabilità. Così il libro inizia il suo cammino. Per la prima volta è stato pubblicato a New York il 6 aprile del 1943. Inizia così descrivendo un pilota costretto, causa avaria, ad atterrare nel Deserto del Sahara, mentre cerca di riparare il guasto. Ad un certo punto gli si avvicina un bambino (il piccolo principe) chiedendogli di disegnare una pecora. Perché una pecora? Lui non sapeva disegnare pecore, l’unica cosa che aveva disegnato era un serpente boa che mangiava un elefante, ma una pecora non ci sarebbe riuscito, e poi, perchè una pecora. Perché questa avrebbe mangiato l’erba del suo pianeta gli rispose il bambino, perché il suo pianeta era così piccolo quasi come una casa: l’asteroide B612 in cui lui era l’unico essere vivente. C’erano poi tre vulcani, uno dei quali inoperoso e poi c’era una rosa. Quella rosa che lui amava tanto con la quale trascorreva tutto il tempo, era la sua amica, le voleva bene ed era da essa ricambiato. Prima di arrivare sul pianeta terra aveva visitato altri asteroidi. Qui aveva incontrato: nell’Asteroide 325 un Re che come suddito unico aveva un topo e che pretendeva di regnare su tutto e pensare di esercitare il suo potere ordinando al Sole di tramontare- Nell’Asteroide 326, il 2° pianeta, aveva incontrato il Vanitoso, unico abitante che voleva essere sempre lodato e applaudito, acclamato. Il piccolo principe rimane perplesso di fronte a tanta vanità e quando gli chiede a cosa serva quel cappello, gli risponde che gli serviva per salutare quando veniva acclamato, ma purtroppo ad acclamarlo non c’era nessuno. "I Grandi sono davvero strani" andava ripetendosi. Sull’Asteroide 327 incontra l’ubriacone che passava tutto il suo tempo a bere per dimenticare che si vergognava di bere. Sull’Asteroide 328 incontra altri e ancora sull’Asteroide 329 incontra il Lampionaio che accendeva i lampioni quando il sole tramontava ma il pianeta girava su se stesso, tanto in fretta che era obbligato ad accendere continuamente i lampioni. Però, il piccolo principe pensava alla su dedizione al lavoro e la rispettava. nell’Asteroide 330 incontra il Geografo, un sapiente che però non sa dove si trovano i fiumi, il laghi, i monti, e non può spostarsi per andare a vedere dove stanno perché è molto impegnato e chiede al piccolo principe di recarsi lui sulla terra per andare a vedere dove questi siano. Quante cose, quanto da riflettere, leggendo quello che questo piccolo principe ci ha raccontato, insegnandoci a saper vedere - "L’ESSENZIALE NON E’ VISIBILE AGLI OCCHI".
Rosaria Floris
Ultima modifica ilMartedì, 16 Gennaio 2018 18:06
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