Il grande clamore mediatico che ha coinvolto il piccolo centro della Barbagia, grazie all'idea di vendere le case in stato di abbandono a 1 euro, per il momento continua. Il reality olandese "Het Italiaanse Dorpje: Ollolai" ha, nel Paese dei tulipani, un grande seguito di spettatori (quasi il 20% di share). Ogni giorno RTL4, tra le principali emittenti televisive nazionali, trasmette una puntata sulle vicissitudini delle cinque coppie olandesi che devono ristrutturare i ruderi acquistati per 1 euro, impegnandosi a contribuire allo sviluppo del paese. Il format, basato sull'ormai consolidato schema del cosiddetto "storytelling", é sicuramente innovativo rispetto alle altre tipologie di reality che riempiono anche le tv olandesi e mette a nudo una realtà - quella dello spopolamento dei piccoli centri delle zone interne - cui, almeno fino ad oggi, nessuno ha mai dedicato l'attenzione dovuta.
Sebbene apprezzabile per il consistente impatto mediatico del breve periodo, come testimoniato dal pellegrinaggio di numerosi turisti olandesi che raggiungono quasi quotidianamente Ollolai per vedere i protagonisti del reality, siamo veramente sicuri che tale iniziativa rappresenti la ricetta giusta per promuovere degnamente le bellezze delle zone interne dell'isola? Può, in maniera strutturale, contribuire al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri? Una prima risposta può essere quella data da un operatore olandese della casa produttrice del reality che, senza esitazione, ha affermato: "non so se contribuirà veramente allo sviluppo locale, sicuramente ha il merito di aver piazzato Ollolai e la Sardegna sulla cartina geografica degli olandesi". Una sua collega, impegnata nella produzione del reality, dice di trovarsi molto bene a Ollolai e di apprezzare l'accoglienza e la gentilezza delle persone, ma l'idea di acquistare casa nel paese o venirci a vivere non é tra le sue priorità. Punti di vista che probabilmente non rappresentano la totalità degli olandesi che vedono il programma. Per fortuna ci sono anche quelli che, innamorati dell'Isola, acquisterebbero molto volentieri una casa per venirci a vivere, soprattutto durante i mesi estivi. Ma non ad Ollolai, come puntualizzato da un olandese di Rotterdam, che conoscendo molto bene la Sardegna e le sue zone interne, è rimasto deluso dall'immagine distorta che viene data all'Isola dal reality in salsa barbaricina. Intervistato sull'argomento, Gerard é molto chiaro: "l'idea di far vedere i ruderi a 1 euro di Ollolai e le cinque coppie "sfigate", che sicuramente non rimarranno a vivere in quel paese, non è certo edificante per l'immagine della Sardegna. Se da un lato il programma ha il merito di far conoscere Ollolai al di là dei vostri confini nazionali, dall'altro rischia di essere un boomerang, caratterizzando tutta la Sardegna come l'isola dei ruderi e delle sfide impossibili. La Sardegna offre tante altre possibilità di investimento nei piccoli centri delle zone interne. Non ci sono solo ruderi. Personalmente ho visto numerose abitazioni in vendita - e non in svendita ad 1 euro - in uno stato di manutenzione dignitoso e con prezzi ancora molto vantaggiosi rispetto ad altre località concorrenti come la Spagna, la Francia e la Grecia, da sempre Paesi di riferimento per gli olandesi che intendono acquistare una seconda casa. La vostra isola e le sue zone interne meriterebbero una promozione verso l'esterno ben diversa, in grado di attrarre investimenti duraturi e non un turismo povero, mordi e fuggi, che contribuisce in maniera modestissima allo sviluppo locale". Insomma, al di là delle opinioni personali, per poter valutare se "l'operazione Ollolai" avrà avuto dei risvolti concreti per uno sviluppo duraturo del territorio e dei suoi abitanti, bisognerà attendere del tempo. Chi invece già da ora coglie i remunerativi frutti dell'iniziativa è la casa produttrice del reality e l'emittente televisiva RTL4, senza dimenticare le cinque coppie "sfigate" che in Olanda sono diventate delle vere e proprie star televisive.
Federico Cheri