Bonorva. Cedimento della carreggiata sulla 131, direzione Cagliari
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“L'immotivata disparità di trattamento ha raggiunto livelli imbarazzanti - attacca Manca - da mesi ormai, nel Nord Sardegna, si è creata una corsia preferenziale per la città di Alghero. Città sarda che amo al pari delle altre della mia regione, ma che, a dispetto della città di Sassari, la più colpita dalla pandemia, continua a ricevere un'attenzione particolare da parte di questo governo regionale sardo-leghista. L'ultimo episodio – denuncia la consigliera del M5S - riguarda la somministrazione dei vaccini anticovid. Com'è noto, il primo lotto di fiale era riservato ai medici, al personale sanitario, a quello delle squadre Usca e infine al personale del 118. Ma cos'è accaduto nel Nord Sardegna? Soltanto gli operatori del 118 di Alghero hanno ricevuto il vaccino, mentre i colleghi sassaresi dovranno attendere l'arrivo delle nuove dosi. Pertanto, alla luce di questa scelta assolutamente inopportuna, poiché sappiamo che in Sardegna non è Alghero ma Sassari la città che sta pagando il prezzo più alto in termini di contagi e vittime, chiedo che l'Ats e la Regione rendano noti i criteri sulla base dei quali è stata presa. Non vorremmo dover pensare - continua Manca - che sia stata adottata esclusivamente in quanto Alghero è la città natale del nostro stimato Presidente del Consiglio".
Una questione che l'esponente pentastellato intende approfondire: “stavolta non possiamo tollerare che Sassari venga messa in secondo piano, pur essendo Alghero un centro turistico e una città molto importante, non è sicuramente la città-fulcro della pandemia in Sardegna. Quindi, ci dispiace dover notare che ancora una volta, non è stato il buonsenso a guidare le decisioni della Regione. Se, invece, esistono valide motivazioni, per cui Alghero dovesse meritare la priorità sulle dosi di vaccino, cortesemente, chiediamo di poterle conoscere”.“In Ogliastra – dichiara Nieddu – abbiamo ottenuto un'ottima risposta da parte dei cittadini, arrivando a superare l'80% del target individuato. È importante che le operazioni di screening proseguano in parallelo alla campagna vaccinale anti-Covid, che oggi vede la Sardegna sesta regione per percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle già ricevute. Due importanti azioni complementari a contrasto del virus, che il nostro sistema sta dimostrando di riuscire a portare avanti senza alcuna conflittualità”.
“L'elevata adesione registrata in Ogliastra – sottolinea Crisanti – è indicativa del fatto che sia stato intercettato un bisogno della popolazione. I cittadini hanno dimostrato grande fiducia nella scienza e nelle istituzioni. Questa seconda tornata di test ci consentirà di paragonare le due tecnologie utilizzate – aggiunge il microbiologo, in riferimento ai tamponi antigenici cromatografici e a immunofluorescenza utilizzati nelle due differenti fasi – e allo stesso tempo trovare i positivi non riscontrati precedentemente. Una volta ridotta in maniera sensibile la circolazione virale, contiamo di lasciare sul campo le competenze e la capacità per gestire tutti i casi residui”.
"Ogni strumentalizzazione su presunte inefficienze della Regione al riguardo sono fuori luogo - commenta Todde - perché, come noto, le decisioni sulla ripresa delle lezioni in presenza e quindi dell'attuazione del servizio di trasporto sono legate all'aumento dell'indice dei contagi".
E sul lavoro fino a qui svolto: “abbiamo fatto un lavoro certosino con i prefetti, come indicatoci dal Governo, con le aziende di trasporto, con i dirigenti scolastici e la direzione del nostro Assessorato. Eravamo pronti a partire, – sottolinea Todde – poi abbiamo perseguito la strada di prorogare l’apertura delle scuole, come altre 15 regioni italiane, per via dell’aumento dei contagi. Siamo consapevoli che la didattica in presenza sia di fondamentale importanza e auspichiamo che si possa attuare quanto prima”.
"Abbiamo chiesto al Governo più di 60 giorni per predisporre le osservazioni sulla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito unico delle scorie radioattive - sottolinea Lampis - perché non si tratta di un normale procedimento amministrativo. Abbiamo evidenziato che ci sono state evidenti e gravi mancanze su come la Carta è stata resa nota nei giorni scorsi - aggiunge l'assessore. E' paradossale realizzare una fase di consultazione pubblica per quei territori che si sono già espressi contrariamente in maniera netta, come ha fatto la Sardegna in occasione del referendum popolare e la Giunta regionale in più occasioni. Peraltro, alcuni siti indicati come idonei hanno caratteristiche di pregio, ambientale, paesaggistico e archeologico, che sono contro i parametri individuati per le aree destinate ad ospitare il deposito. Infine -conclude l'esponente della Giunta Solinas - abbiamo chiesto che il Governo venga subito a riferire in Conferenza unificata, alla quale oltre alle Regioni partecipano anche l'Anci e l'Unione delle Province. Tutte queste osservazioni, ovviamente, saranno ribadite nel prossimo appuntamento (14 gennaio) della Conferenza delle Regioni".